Avanti il prossimo !

E’ venuto il momento di rendere pubblica la decisione che da tempo ho maturato di non ricandidarmi alle prossime elezioni comunali del 2012.

Questa e’ una decisione del tutto naturale se si ragiona in una logica di innovazione ed evoluzione.

Dopo 16 anni di presenze in Consiglio Comunale ci sono motivi oggettivi (e soggettivi) per ritenere conclusa la mia esperienza come consigliere comunale della Città di Montesilvano.

Ho sempre sostenuto che tre mandati in un ente elettivo sono più che sufficienti e personalmente mi trovo al quarto (seppure il terzo è stato bruscamente interrotto dalla magistratura).
L’esperienza al Consiglio Comunale di Montesilvano, tra alti e bassi e nonostante tutto, è stata straordinaria, intensa, mi ha consentito di contribuire alla vita della nostra città ma anche di crescere personalmente, pertanto, ringrazio chi, in tutti questi anni, mi ha proposto e sostenuto, così come ringrazio le tante elettrici ed elettori che mi hanno aiutato e votato.
Se posso sperare e pensare di avere guadagnato almeno un pò di stima e di fiducia, purtroppo l’attività svolta è rimasta quasi sempre lì recintata. Un lavoro di grande autonomia svolto in solitudine. Esattamente il contrario di quanto dovrebbe accadere, vista la responsabilità, che non è individuale, ma collettiva.

Essere rappresentante di se stessi lascia una enorme libertà e produce soddisfazione. Ma i risultati ottenuti restano autoreferenziali, nella cerchia amicale, non sono oggetto di confronto né di verifica.

Purtroppo la nostra città non spicca in partecipazione (se non in fase elettorale) e neppure in indignazione, e vi posso assicurare che in questi 16 anni trascorsi come consigliere ci sarebbero stati molti casi per i quali quantomeno“indignarsi”.
Sono convinto che viviamo in una fase di transizione e mi auguro che si riprenda un percorso in cui ci si faccia carico dei problemi quotidiani delle persone con progetti che parlino al cuore e alla ragione, in cui si senta la forza delle idee.

Per quello che posso, cercherò di contribuire, ma in altra veste.

Non sto rinunciando a impegnarmi. Anzi. Lo farò ancora, per quanto e come potrò per una società più giusta, più democratica, aperta e solidale.

Il sistema istituzionale locale è profondamente malato e necessita di un forte ricambio nelle persone e nei comportamenti. Sono convinto che sia necessario un vincolo di mandato anche per i Consiglieri Comunali per impedire che le Istituzioni restino prigioniere di gruppi o autentici clan per evitare il consolidamento di un sistema di potere molto spesso clientelare e fuori dalle regole.

I Comuni come il nostro rischiano di essere definitivamente preda delle lobbies o peggio di piccoli gruppi di pseudo potere.

Occorre un grande ricambio generazionale a partire proprio dai piccoli enti per creare le condizioni di un generale rinnovamento delle classi dirigenti nel nostro Paese.

La classe dirigente. Vera e propria nota dolente della cosiddetta Seconda Repubblica, tranne rare eccezioni, figlia di quel ricambio generazionale vanamente evocato in periodi elettorali e puntualmente abortito ad urne chiuse.

Bisogna smetterla di parlare in prima persona e tornare al noi. Cioè pensare al bene della città prima che agli interessi e alle ambizioni personali, voglio che anche altri abbiano le opportunità che la militanza e la passione mi hanno dato.

Gli incarichi non sono a vita, è tempo di fare spazio.

Non ho la presunzione di voler fungere da esempio per altri ma semplicemente credo che sia giusto così.

In fondo ho sempre detto che non mi piaceva vedere sempre le stesse persone sedute negli stessi posti, mi riferivo soprattutto al Parlamento e al Governo dove cambiano le comparse (in una banda musicale si chiamano “camafri”) ma le prime donne, i padroni del vapore, sono sempre gli stessi, ma anche da queste parti ho visto parecchi padroni del vapore e scusate la schiettezza anche tanti, ma davvero tanti, penso anche troppi, camafri.

È troppo semplice puntare il dito contro gli altri e non riconoscere quando quello seduto sulla stessa sedia sei proprio tu, io penso di essere riuscito a vedermi e siccome odio chi predica bene e razzola male non posso che comportarmi coerentemente come ho sempre cercato di fare.

Ad maiora !

Cristian Odoardi