Senza coerenza non c’è cambiamento

Cari Amici,

questo blog è rimasto silente per 22 mesi per una precisa scelta.

L’ultimo post infatti risale al 20 aprile 2012 nel quale notavo come in Italia le politiche che si stavano attuando stavano progressivamente accentuando la crisi che già mordeva, purtroppo non mi sbagliavo.

Il post precedente invece segnava la mia decisione, dopo 16 anni di esperienza ed impegno, di non ricandidarmi al Consiglio Comunale che di li a poco si sarebbe eletto.

Oggi, 20 febbraio 2014 lo scenario purtroppo non è affatto cambiato, le politiche nazionali continuano nella scellerata scelta di privilegiare i grandi investimenti e le rigidità contabili a discapito delle piccole e medie imprese e del potere di acquisto dei cittadini deprimendo ulteriormente i consumi interni.

A livello locale invece ci troviamo come 22 mesi fa, ovvero all’inizio di una nuova campagna elettorale. La giunta Di Mattia è finita esattamente da dove era cominciata: i presupposti della vittoria di “quel centrosinistra” erano stati i cambi di casacca e i cambi di casacca ne hanno decretato la sconfitta e la fine.

Oggi si parla di tradimenti quando invece sarebbe più opportuno parlare di conseguenze, perché a determinate scelte poi bisogna essere anche consapevoli e pronti a sopportare le inevitabili conseguenze che ne derivano.

Non ci sono stati fulmini a ciel sereno perché chi semina vento poi raccoglie tempesta, spesso mi piace citare Guccini quando canta che “le scelte si fanno per tempo e non per contrarietà”, risulta troppo comodo e poco onesto oggi dissociarsi e disconoscere responsabilità quando invece 22 mesi orsono chiunque aveva un minimo di buon senso aveva già compreso che alcune scelte erano solo ed esclusivamente dettate dalla necessità contingente di raccattare qualche voto in più pur di sedere in Consiglio Comunale e magari anche ottenere un assessorato.

Per far questo alcuni si sono comportati come le famose tre scimmiette: “non vedo”, “non sento” e “non parlo”.

Adesso quelle persone dovrebbero avere la decenza e la dignità di tacere.

Così come i cittadini dovrebbero finalmente armarsi di coraggio e scrollarsi di dosso le scelte fatte per convenienza, informarsi per poter scegliere senza turarsi il naso e utilizzare la testa ed il cuore.

Si sente spesso il “mantra” del voto utile, il problema è che andrebbe specificato utile a chi?

Il vero voto utile non è quello che consente di governare a tutti i costi bensì quello che consente alla città di dotarsi di amministratori capaci e preparati (l’onestà invece dovrebbe essere un pre-requisito e non una qualità).

Solo così il voto sarà utile a tutti e non a pochi.

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